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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Parigi. Informazioni pratiche.

I consigli che seguono mirano a condividere la mia esperienza nell'organizzazione di questo viaggio in modo da non dover sprecare tempo in code e scelte dell'ultimo momento. Inoltre, a seguito di dolorose evenienze di soldi buttati in viaggi poi annullati (v. recente pandemia), ho fatto in modo di poter procastinare la maggior parte dei pagamenti agli ultimi giorni prima della partenza, per evitare di angosciarmi all'apparire di ogni potenziale ostacolo. Ho dovuto anticipare senza possibilità di rimborso solo i biglietti aerei (non auguro a nessuno il girone dantesco del rimborso dei biglietti Ryanair avendo stipulato la loro assicurazione: non c'è rimborso che valga l'incubo) e quello della tour Eiffel. L'abitazione e tutte le altre prenotazioni si potevano disdire con tranquillità. Diverse sono le carte per le visite che offrono ai turisti a Parigi. Per questo tipo di itinerario, dopo lunghe riflessioni, mi sento di consigliare il  Paris Museum Pass . Consente

Quarto giorno. Hugo e l'ammasso di bulloni.

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 Il quartiere Marais è, a mio parere, insieme a Montmartre, il principale custode del fascino di Parigi. Si distende tra il terzo e il quarto arrondissement, a pieno titolo nel centro della città, tra l'Hotel de Ville, il  centro Pompidou, place de la République e place de la Bastille. A sud, la Senna.  E' un quartiere estremamente accogliente, fa sentire meno turisti che altrove, non so per quale artifizio, immagino grazie al fatto che si respiri lo spaccato multietnico e multiculturale che da sempre lo rappresenta. Sono splendide le residenze aristocratiche convertite in musei, gli spazi verdi che una volta erano i giardini di quelle stesse residenze, le strade di antiquari e gallerie d'arte e, non ultima, la magia di Place des Vosges , indescrivibile luogo di bellezza, serenità e respiro. Consiglio di visitare la casa di Victor Hugo , affacciata sulla piazza, per due motivi principali: 1. Io vivo nell'illusoria convinzione che frequentare ciò che il genio ha frequent

Terzo giorno. Visioni dalle rive e dalle acque.

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Il Museo d'Orsay nasce nel 1898, per l'esposizione universale del 14 luglio 1900. Viene riciclato poi come stazione ferroviaria, finché, per il traffico che si modernizza a passi da gigante, le banchine diventano troppo corte. Durante la seconda guerra mondiale diventa un centro di spedizione per i pacchi dei prigionieri, e un punto di accoglienza alla Liberazione. Fa da scenario a diversi film. Nel 1986 trova uno suo ruolo definitivo come museo, dopo la ristrutturazione ad opera di Gae Aulenti.  E qui breve digressione: possibile che in Europa, ovunque, troviamo la mano e la testa di grandissimi architetti e artisti italiani, e che solo in Italia siano così rari la visione e il coraggio di utilizzare queste menti per costruire cose soprendenti? Fine della digressione.  Il museo è splendido, e si passeggia tra opere di cui non si fa che parlare dall'infanzia, che si vedono centinaia di volte in riproduzioni, poster, pubblicità, e quasi sembrano perdere la loro patina di ge