Sesto giorno. La gita scolastica.
La metro B e la corriera ci hanno portati di peso a VILLA ADRIANA, costruita tra il 121 e il 137 d.C., quale rifugio dell’imperatore omonimo dal caos della città. La costruzione, supervisionata personalmente da Adriano, appassionato di architettura e arte, richiese vent'anni, per un complesso maestoso di palazzi, templi, terme, palestre e riproduzioni in scala degli edifici che più lo avevano colpito nei lunghi viaggi. Coesistono infatti a Villa Adriana soluzioni architettoniche tipiche della Grecia, dell'Egitto e di Roma stessa.
Il teatro marittimo prevedeva un vero e proprio isolotto al centro, non collegato al resto dell'edificio da ponti fissi: c'erano solo ponti levatoi azionati al volere dell'imperatore, che qui poteva ritirarsi in assoluta solitudine.
Ci siamo fatti incantare dalla grandiosità della struttura, in molte parti quasi integra, dalle stanze degli ospiti illustri con pavimenti tutti diversi l’uno dall’altro, decorati in mosaico con disegni come tappeti, meno elaborati nei punti in cui al tempo erano previsti i letti; i giochi d’acqua e gli ambienti freschi rendono quasi vive le persone che se li godevano allora.
E poi un giretto con pranzo a Tivoli, davvero graziosa.
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