Settimo giorno. I contrasti.

Da sempre avevo omesso di visitare SAN PIETRO, o meglio, una volta ci avevo provato, ma me lo aveva addirittura impedito il Papa, con qualche sua attività all'ingresso proprio il giorno della visita. Questa volta stavo rinunciando per la coda che si snodava immensa. In realtà è una coda che si dissolve in fretta, salvo ricomporsi all’interno, quando entri spavaldo convinto che il peggio sia passato. Tocca procedere nella visita come in processione, intravedendo il contenuto delle cappelle laterali tra macchinette digitali sollevate a cogliere uno scorcio. Viene da pensare, come per i concerti in cui si acquista un biglietto per la terza galleria, cosa renda quell’esperienza diversa o migliore dal seguire l’evento o ammirare l’opera in televisione, con tanto di primi piani e spiegazioni. Per San Pietro la risposta ce l’ho: le dimensioni, sovrumane, incredibili, che ne fanno quasi un giocattolo assurdo, un panda enorme che si desidera da bambini. Prima che il fiume ci trascinasse oltre, siamo riusciti a scorgere il gruppo marmoreo di Guglielmo della Porta, dedicato a Papa Paolo III, con ai piedi Giustizia e Prudenza. Pare che modelle di queste statue siano state Giulia Farnese, sorella del Papa ritratto e amante bambina di altro pontefice, e sua madre Giovannella Caetani. Le statue erano talmente discinte e provocanti da costringere il Papa Clemente VIII a ordinare di renderle più decenti. Fu così che nel 1595 furono coperte da una sorta di tunica di metallo, rivestita per farla sembrare marmo. Pare che i guardiani accettassero di sollevarla per qualche istante in cambio di una moneta. 

La coda incredibile per i MUSEI VATICANI ci ha accompagnati per diverse centinaia di metri, senza che potessimo intravederne la fine. 

Con l’autobus siamo arrivati dunque al Parco di VILLA BORGHESE, per raggiungere la GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA, con le sue splendide opere. Curioso vivere nell'arco di una giornata il contrasto tra i monumenti simbolo di un'autorità che persegue il fine di restare stabile e marmorea a governare sull'umanità e il prodotto di artisti che vogliono rappresentare il disagio di un mondo che ha perso le fondamenta, in cui è necessario rielaborare motivazioni nuove. 

Non c’è museo, comunque, in questo nostro Paese, che non sia sorprendente. 

Passeggiata serale fino alla piazza del CAMPIDOGLIO, che regala sempre colori fantastici e una vista straordinaria che si dilegua nel buio sui Fori ormai deserti. Insomma, quel momento struggente che pare sia sempre d’obbligo, tanto per rendere più difficile la fine delle vacanze.


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